Chi l’avrebbe mai detto che l’India è il sesto produttore di caffè al mondo? Nel nostro immaginario questo paese è un gran consumatore di tè, e non ci sbagliamo: anche se viene prodotto molto caffè, i consumi sono davvero molti bassi, seppur se in crescita.
Questo perché il paese si trova nella fascia perfetta per la corretta coltivazione della pianta e gode di un evento particolare che consente di lavorare il caffè in modo innovativo (lo vedremo dopo ?).
Qui il caffè non si sa bene come ci sia arrivato. Secondo la leggenda, nel 1670 un pellegrino, di nome Baba Budan di ritorno dalla Mecca e passando per lo Yemen riuscì a rubare sette chicchi magici che piantò nella regione del Karnataka, oggi la zona maggior produttrice di caffè in India.
La caratteristica principale del caffè indiano (a livello generale ovviamente) è una bassa acidità e un’ottima corposità: due caratteristiche perfette per il nostro caro espresso.
Come si classifica il caffè prodotto in India?
Esistono metodi molto diversi per classificare il caffè, a volte differenti da paese a paese (in Honduras per esempio viene classificato in base all’altitudine). In India i chicchi vengono classificati in base al loro metodo di lavorazione:
- Plantation Coffees: i chicchi lavorati con metodo lavato (o umido);
- Cherry Coffees: i chicchi lavorati seguendo il metodo naturale;
- Parchment Coffees: la qualità robusta (una delle migliori al mondo) lavorata con metodo lavato.
Oltre a questi, esiste un metodo davvero particolare e unico: il Moonsooned Malabar, o caffè “Monsonato”. Un metodo scoperto quasi per caso.
Un tempo, il caffè indiano veniva trasportato nel Nord Europa per via navale, con viaggi che duravano mesi. Una volta arrivati, i chicchi presentavano una strana patina gialla, creata dall’umidità e dalla salsedine. Una volta tostati e macinati però, sprigionavano un sapore forte e speziato che conquistò subito i palati degli europei.
Oggi, con i viaggi in nave molto più veloci, si usa la forza dei monsoni per creare lo stesso effetto: i chicchi vengono posti in grandi capannoni senza muri e lasciati esposti al calore e all’umidità dei venti monsonici.
Ma l’India è grande: dove viene prodotto tutto questo caffè?
Le zone di produzione del caffè indiano
Le regioni o gli stati indiani dove si produce il caffè sono:
- Kerala: è lo stato dove si coltiva circo il 30% del caffè del paese e il particolare Monsonato;
- Karnataka: è la zona dove, secondo la leggenda, vennero piantati i primi chicchi. Oggi è dove si produce la metà del caffè indiano (con un 70% di robusta);
- Tamil Nadu: dove si produce il 10% del caffè del paese;
- Eastern e Northern Regions: piccole zone con piccoli produttori, principalmente di arabica.
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