Caffè sospeso, ne avrai sicuramente sentito parlare. Ma sai esattamente che cos’è e da dove deriva?
Il caffè sospeso (in napoletano ‘o café suspiso) o caffè pagato è una pratica sociale e solidale nata a Napoli. La pratica, nata probabilmente durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, è andata piano piano in declino e oggi sta lentamente ritornando un’usanza. Ma in cosa consiste?
Niente di più semplice. Quando qualcuno va al bar e vuole un espresso, semplicemente ne paga due: il cliente beve il suo mentre l’altro rimane in “sospeso”, in attesa che qualcuno che non possa permetterselo lo ordini.
Questa usanza napoletana si è poi diffusa anche in altri ambiti. Sempre nella stessa città, esisteva infatti anche l’acino di fuoco, ovvero un tizzone accesso che chi aveva già preparato il fuoco donava agli altri, in modo da non sprecare i fiammiferi.
Come nasce l’iniziativa del caffè pagato?
Esistono due diverse teorie sulla nascita di questa pratica:
- La prima attribuisce la nascita del caffè sospeso durante la Seconda Guerra Mondiale. Essendo il periodo colpito da una forte crisi, chi poteva permetterselo lasciava un espresso pagato a chi non poteva acquistarlo;
- La seconda teoria, meno probabile, è tuttavia abbastanza curiosa. Spesso, quando si andava a prendere il caffè in compagnia, si faceva confusione su chi aveva consumato e chi no, e il barista poteva aggiungere qualche caffè che in realtà non era stato preso. I clienti non chiedevano però il resto indietro ma lo lasciavano per il futuro, in caso qualcuno non si potesse permettere un espresso.
Da Napoli… al mondo
L’usanza del caffè pagato è stata adottata anche da altri stati. In Europa, ma anche in America, alcuni locali stanno iniziando a promuovere questa pratica solidale, e anche in altri ambiti! Il caffè sospeso infatti è un concetto applicabile anche con altre iniziative: abiti, ristoranti, hotel e molte altre!