Il piacere di sorseggiare un buon espresso al bar nasce da lontano ed è tutto racchiuso nei chicchi di caffè. Come sa bene chi ha la passione per la nostra bevanda preferita, l’essenza della bontà di una tazzina fumante è da ricercare nei piccoli semi con cui è preparato.
Ecco perché abbiamo deciso di intraprendere un viaggio volto a esplorarne tipologie, caratteristiche, struttura, forma e tutto ciò che c’è da sapere su questi preziosi frutti della pianta Coffea: pronti a partire?
Chicco di caffè: struttura e forma
La pianta del caffè genera piccole bacche rosse chiamate drupe, che visivamente ricordano un po’ le ciliegie, composte da diversi strati:
- Esocarpo, che rappresenta la buccia della bacca;
- mesocarpo, cioè la polpa;
- pergamino, primo strato del chicco;
- silver skin, secondo strato del chicco.
Come un tesoro racchiuso in uno scrigno, dopo tutti questi strati è finalmente possibile arrivare al chicco vero e proprio.
Benché la struttura delle drupe sia praticamente sempre più o meno uguale, colore e forma dei chicchi differenziano le diverse varietà di caffè. Per esempio, mentre la qualità Robusta ha una forma tonda, quella Arabica ne ha una chiaramente più ovale, essendo allungata. Entrambe hanno un colore decisamente più scuro della pregiata varietà Kopi Luwak.
Come si ottiene il chicco di caffè?
Il primissimo passo coincide con la raccolta delle bacche, che rappresenta già una fase delicata: è importante evitare di raccogliere le bacche verdi, ancora acerbe.
Dopo la raccolta, immergendo le drupe in acqua è possibile dividere polpa e nocciolo, presente al loro interno: ecco i chicchi di caffè, che sono ancora verdi e di dimensioni contenute. Con la tostatura prenderanno, poi, il tipico colore marrone e diventeranno più grandi, grazie al calore.
Tipologie e caratteristiche dei chicchi di caffè
Nel mondo crescono circa 60 specie di piante di caffè, ma di queste solo una ventina dà frutti utili alla produzione del caffè. In base a clima e temperatura, le drupe hanno caratteristiche differenti: la fascia tropicale è quella in cui si concentra la maggior parte della produzione. Qui si trovano i maggiori Paesi produttori di caffè, come Brasile e Guatemala.
Tra tante specie di caffè, sono in realtà solo due le più indicate per essere utilizzate nelle miscele di caffè: Arabica e Robusta. Oltre a loro, merita una citazione a parte solo il Kopi Luwak.
Arabica, il caffè più prodotto al mondo
Ben il 70% di caffè prodotto nel mondo è rappresentato dalla varietà Arabica, la qualità più pregiata di tutte grazie al suo gusto intenso ma dolce e delicato. Un caffè 100% Arabica come quello in capsule di Caffè Aiello ha un basso contenuto di caffeina, presenta spiccate note fruttate ed è esaltato da un retrogusto raffinato: un vero piacere per il palato.
Tra i principali produttori mondiali, ricordiamo le floride piantagioni in Colombia e in Etiopia, la vera casa del caffè.
Robusta, la regina della caffeina
Rispetto al caffè derivato dall’Arabica, quello prodotto con la varietà Robusta risulta più amaro e più forte: contiene circa la quantità doppia di caffeina. I chicchi di caffè Robusta danno alla bevanda un’accentuata cremosità e una corposità importante, tutte caratteristiche che poi imprimono grande vigore a chi ne consuma una tazzina.
Tra le nazioni in cui si coltivano piantagioni di Robusta, il maggior produttore è sicuramente l’India, dove i chicchi crescono fra i monsoni.
Kopi Luwak
Famoso come “il caffè più caro del mondo” (una tazzina può costare ben 70 dollari), il Kopi Luwak è una qualità resa unica dalla particolare modalità di produzione: i chicchi derivano da bacche parzialmente digerite da un piccolo animale, lo zibetto. Pare che il passaggio nell’intestino renda questo tipo di caffè molto dolce, con un aroma meraviglioso e un retrogusto di cioccolato.
Lavorazione del caffè: la vera differenza
Al di là di quali chicchi di caffè siano scelti e impiegati nelle miscele, ciò che fa davvero la differenza è la lavorazione di questi frutti. Ad esempio, Caffè Aiello dedica una tostatura dedicata e specifica per ogni crudo monorigine in modo da esaltarne le caratteristiche organolettiche, passando al blending solo successivamente. Cura, attenzione e una profonda passione: scopri il processo produttivo da cui nascono le deliziose miscele Caffè Aiello.