Riuscirà il caffè americano take away a imporsi come la nuova moda dei coffee lover (anche) nel Belpaese? A circa un mese dall’inaugurazione del primo Starbucks in Italia (nel cuore di Milano!), la curiosità intorno all’arrivo della multinazionale della caffetteria è ancora tanta.
Finora lo sbarco del caffè da asporto nella patria dell’espresso ha provocato reazioni contrastanti, che oscillano tra lo sdegno disgustato dei “puristi” e l’accoglienza entusiasta dei fan del brand americano. Un gigante che ha appena chiuso il terzo trimestre del 2018 con ricavi per 6,3 miliardi di dollari: le tazze di Starbucks hanno conquistato il mondo.
Le tazze americane con coperchio: che fascino!
Partiamo proprio dai contenitori, forse i più iconici del food. Le tazze americane con coperchio sono ovunque molto popolari grazie a tantissime scene di caffè nel cinema e nelle serie tv che amiamo tanto, in cui i nostri attori preferiti vanno in giro per la città, rigorosamente con il loro caffè americano take away in mano.
Chi non ha mai sognato di emulare Audrey Hepburn nella scena di apertura in “Colazione da Tiffany”? E come dimenticare i coffee to go portati a spasso dalla stagista interpretata da Anne Hathaway in “Il diavolo veste Prada” o dalle ragazze di “Sex and the City”?
Caffè americano take away in Italia: perché sì
Non solo l’esperienza cool di andare in giro bevendo dalle tazze con coperchio, il caffè americano take away potrebbe diventare una moda anche in Italia per altri motivi:
- Già si conosce e apprezza. Tantissimi giovani lo hanno già sperimentato e apprezzato nelle grandi capitali europee.
- Lo stile di vita. Naturalmente la scelta di Milano non è casuale: diversi studi confermano che il caffè da asporto tende ad affermarsi più facilmente in città dallo stile di vita molto frenetico.
- Più caffeina. Chi sceglie il caffè americano lo fa anche per accedere a dosi di caffeina più consistenti rispetto alle tazzine di espresso italiano.
- La tradizione non è un ostacolo. Le caffetterie come Starbucks sono riuscite a vincere la tradizione locale e a diffondersi anche in Paesi tradizionalmente legati al tè come Cina o Regno Unito. Succederà anche in Italia?
Caffè americano take away in Italia: perché no
Attenzione, non sarà proprio tutto rose e fiori per il coffee to go. Ecco perché potrebbe non attecchire in Italia:
- Abitudini. Non siamo abituati a consumare il caffè nel tragitto dal bar in ufficio. E non abbiamo bisogno di tanto tempo per consumarlo: un minuto basta e avanza.
- Socialità. Scegli, acquisti, paghi, esci: fine dell’esperienza in caffetteria. In Italia, invece, ci piace salutare il solito barista, scambiare due chiacchiere con qualcuno, fare una pausa con un amico o un collega.
- Temperatura. In genere il caffè nelle mega tazzone è servito a temperature altissime perché è concepito per essere portato in giro e, quindi, non può diventare freddo troppo in fretta.
E poi c’è il motivo più importante di tutti: il gusto. A molti piace, a tanti altri invece sembra di bere “acqua sporca”. Nel dubbio, con tutto il rispetto per il caffè americano take away, per il momento preferiamo assaporare il gusto dolce ed equilibrato delle capsule Classico: una bontà da assaporare goccia dopo goccia. Magari chiacchierando in ufficio con i colleghi.