Aprire un bar tradizionale, una pasticceria, una caffetteria, una gelateria, un caffè letterario o qualsiasi altro locale può rivelarsi un’idea imprenditoriale di successo, ma realizzarla è un’impresa faticosa.
Per non farsi trovare impreparati dagli eventi, è utile conoscere in anticipo cosa serve per aprire un bar. Scoprilo con questa piccola guida, pensata per dare una panoramica su iter burocratico, requisiti personali, autorizzazioni obbligatorie, normative in tema di attrezzature, business plan e tanto altro.
Cosa serve per aprire un bar
Oggi non è più obbligatorio ottenere la licenza per l’apertura del nuovo locale, ad eccezione di centri storici di particolare importanza storico-artistica.
È necessario, invece, essere in possesso di particolari requisiti, autorizzazioni e aver frequentato corsi professionali.
Requisiti personali per aprire un bar
- Età di almeno 18 anni.
- Aver assolto gli obblighi scolastici. In particolare, chi ha frequentato una scuola alberghiera o una scuola a specifico indirizzo professionale ha il vantaggio di non dover seguire altri corsi.
- Essere in possesso del certificato di frequenza di corsi professionali, che sono il corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande) o il corso PIA (Percorsi Integrati Assistiti).
- Essere in possesso dell’attestato HACCP per certificare la competenza nel proteggere la salute dei futuri clienti. È obbligatorio anche per i dipendenti.
Possono aprire un locale anche gli iscritti al vecchio registro REC (Registro Esercenti il Commercio), soppresso dal 2006 ma valido per chi ne era in possesso.
Autorizzazioni obbligatorie
L’iter burocratico da seguire per aprire un bar prevede che il futuro titolare sia in possesso di diverse autorizzazioni obbligatorie. In particolare si deve:
- Stabilire la forma giuridica aziendale.
- Aprire una partita IVA.
- Iscriversi all’INPS.
- Iscriversi al Registro delle Imprese della Camera di Commercio.
- Consegnare al Comune i modelli COM 1 o COM 2, in base al numero di abitanti.
- Inoltrare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) allo sportello unico per le imprese.
- Richiedere il nulla osta dell’ASL.
- Aprire una casella di posta elettronica certificata (PEC).
- Conseguire il Certificato Prevenzione Incendi dopo il necessario controllo dei Vigili del Fuoco, ma solo se si ha intenzione di vendere bevande alcoliche.
Arredamento e attrezzature
Qualche consiglio utile sulla scelta degli arredi del bar:
- Individuare il numero di posti a sedere disponibili.
- Calcolare quanti metri quadrati servono per le attrezzature.
- Valutare l’ergonomia di lavoro.
- Scegliere l’arredamento dal design più adatto per il proprio progetto.
Attrezzature a norma
Anche nella scelta delle attrezzature si deve tener conto delle normative del settore e prevedere la presenza di:
- Bancone bar lavabile e disinfettabile in acciaio inossidabile.
- Sistema di lavastoviglie.
- Vetrine espositive coperte per gli alimenti caldi.
- Vetrine espositive con sistema di refrigerazione per gli alimenti deperibili.
- Contenitore per i rifiuti in cui sono presenti un coperchio fisso e l’apertura a pedale.
Attrezzature consigliate
Al momento dell’apertura del bar, è consigliabile avere a disposizione alcune attrezzature utilizzate di frequente:
- Macchina per il caffè.
- Spremiagrumi.
- Vetrina refrigerata.
- Centrifuga.
- Frullatore.
- Granitore.
- Tostiera elettrica.
- Piastra cottura in ghisa.
Quanto costa aprire un bar? L’importanza del business plan
Come capire quanto costa aprire un bar? L’unico modo è fare i conti prima di iniziare. Si deve avere un’idea chiara di costi, ricavi e utili previsti, delineando un business plan il più possibile preciso.
Previsione di spese
Importante stimare in anticipo gli aspetti di gestione più significativi:
- Fornitori.
- Numero di dipendenti.
- Mansioni dei dipendenti.
- Costi di gestione quotidiana.
- Previsioni di budget.
- Previsioni di spesa.
Previsione di fatturato
Per avere un’idea del fatturato previsto, è utile valutare:
- Tipologia di servizi del bar.
- Calcolo scontrino medio.
- Investimento e allocamento risorse.
- Piano di sviluppo sul lungo termine.
Analisi del territorio e del target desiderato
L’apertura del locale dev’essere preceduta dall’analisi del territorio:
- Che reputazione ha la zona? È servita dai mezzi pubblici? Si trova parcheggio?
- Che tipo di attività commerciali e uffici sono presenti nei dintorni?
- Quanti e che tipo di competitor sono presenti?
- Quali tipologie di clienti transitano, frequentano o abitano in zona? Che abitudini ed età media hanno?
- Quale sarà la principale categoria di clienti e che tipo di offerta su misura è possibile strutturare?
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