Se solo quei muri potessero parlare, ne avrebbero di storie da raccontare… Le caffetterie storiche di Milano rappresentano piccoli monumenti, assolutamente da visitare per chi ha intenzione di esplorare l’anima della città meneghina.
Fare un salto in questi locali è un’esperienza più ricca e intensa del consueto espresso consumato al volo fuori casa o della classica colazione al bar. Aneddoti e curiosità danno ancora più gusto a ciò che si beve o si mangia qui, dove il tempo sembra essersi fermato: scopriamo alcune tra le principali caffetterie storiche milanesi.
Caffetterie storiche di Milano: Caffè Bistrot Savini, via Ugo Foscolo
In Galleria Vittorio Emanuele, fin dal lontano 1867 il Savini è simbolo di esclusività ed eleganza, caratteristiche che gli permettono di diventare ben presto il raffinato punto di ritrovo dell’aristocrazia meneghina.
La lista di clienti illustri è infinita. Artisti del calibro di Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini ed Eleonora Duse, ma anche scrittori come Gabriele D’Annunzio ed Ernest Hemingway, attori del livello di Frank Sinatra, Ava Gardner, Charlie Chaplin e personalità di spicco come Henry Ford, Ranieri e Grace di Monaco.
Oggi il Savini è diviso in ristorante gourmet al primo piano, caffè bistrot al livello della Galleria e food boutique al piano inferiore.
Caffetterie storiche di Milano: Caffè Pasticceria Cova, via Montenapoleone
Nato nel 1817 come caffè letterario per opera di un soldato di Napoleone, nel 1848 il Caffè Pasticceria Cova diventa il ritrovo di patrioti risorgimentali che qui organizzano i moti delle Cinque Giornate, mentre, allo stesso tempo, viene frequentato dall’alta società.
Bar prediletto di Giuseppe Verdi, il Caffè Pasticceria Cova è stato apprezzato anche da personaggi storici come Garibaldi, Mazzini, Cairoli, Boito, Verga e tanti altri.
Diventato famoso anche per essere stato citato da Hemingway nei suoi racconti, il locale fondato da Antonio Cova è ancora oggi una delle caffetterie storiche più celebri di Milano.
Caffetterie storiche di Milano: Bar Jamaica, via Brera
Nato con il nome “Ponte di Brera” nel 1911, all’inizio era una fiaschetteria, dove si consumava tanto vino durante infinite partite a scopa. Diventa Bar Jamaica nel 1940 su idea di Giulio Confalonieri, critico del Corriere della Sera, ispirato dalle atmosfere fumose che gli ricordavano un film del 1939 di Alfred Hitchcock.
L’ubicazione a pochi passi dall’Accademia di Belle Arti di Brera favorisce la frequentazione di diverse generazioni di pittori e scrittori, rendendolo famoso come il “caffè degli artisti”.
Da qui sono passati per un espresso o un aperitivo Lucio Fontana, Piero Manzoni, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Luciano Bianciardi e tanti altri.
L’aneddoto più famoso che riguarda il Bar Jamaica ha per protagonista l’allora direttore del “Popolo d’Italia” Benito Mussolini. Dapprima cliente fisso, un bel giorno del 1922 il futuro Duce improvvisamente sparisce, lasciando un lungo conto da pagare!
Caffetterie storiche di Milano: Bar Magenta, via Carducci
Più che uno dei caffè storici di Milano, il Bar Magenta è un’autentica istituzione. Aperto dal 1907 all’angolo tra via Carducci e corso Magenta, questo locale ha avuto fin dall’inizio una clientela varia ed eterogenea, composta da nobili e universitari, artisti e imprenditori.
Insieme ai leggendari panini, il bancone circolare e l’arredamento déco sono i simboli di un locale dove le culture e le subculture emergenti si sono sempre mischiate, contribuendo a fare la storia di questa città.
Il Bar Magenta di Milano si inserisce alla perfezione in una tradizione tutta italiana, che ha reso questi locali piccoli musei ricchi di storia: scopri i caffè più antichi d’Italia!