Se proviamo a pensare a una bevanda legata al Giappone, la risposta sembra essere soltanto una: il tè. Invece, questo Paese vanta anche una importantissima tradizione legata al caffè, tanto che già da qualche anno risulta tra i maggiori consumatori e importatori di caffè al mondo.
Ma come si beve il caffè in Giappone e quali sono le principali preparazioni? Scopriamolo insieme.
La storia del caffè il Giappone
Uno dei motivi per cui il caffè si è così tanto diffuso in Giappone è l’apertura, negli ultimi anni, di numerose catene di caffetterie straniere. Questo ha fatto sì che aumentassero anche le catene locali, al punto di trasformare il caffè nella principale bevanda del Paese.
Ebbene sì, pare che in Giappone oggi il consumo di caffè superi addirittura quello delle bevande gassate, anche quelle famosissime, e dei succhi di frutta.
Ma la storia d’amore tra il Giappone e il caffè inizia molto prima del secolo in cui ci troviamo. Dobbiamo tornare indietro fino al 1600, quando i mercanti olandesi erano soliti attraccare in un’isola artificiale del posto per gestire i loro scambi commerciali.
In quegli anni cominciarono a preparare i primi caffè per uso personale. Fu solo circa 200 anni dopo che il caffè iniziò ad essere importato per la popolazione del luogo. Da lì piano piano si diffusero le prime caffetterie fino a quando nel 1900 iniziò l’era dei kissaten.
Vediamo di cosa si tratta.
Kissaten giapponesi: dal tè al caffè
All’inizio della loro storia, i kissaten non avevano proprio nulla a che fare con il caffè, perché non erano altro che le case del tè tipiche del Giappone. Solo più tardi i proprietari decisero di aggiungere alla loro offerta anche caffè e dolcetti, trasformandoli nelle caffetterie così come sono ancora oggi.
Negli anni l’attività subì più volte un declino, soprattutto con l’avvento dei colossi occidentali. Rimasero così aperti solo pochi esempi di kissaten originali, tuttora frequentati maggiormente da persone anziane, nostalgici e clienti affezionati.
Con l’intenzione di rendere più moderna e attuale l’offerta, questi esempi di caffetteria si affiancarono nel tempo ad altre proposte come i Manga Cafè, locali in cui sorseggiare un caffè leggendo una vasta selezione di fumetti.
Come si beve il caffè in Giappone
Se c’è una cosa che nel tempo non è cambiata, è il gusto dei giapponesi in fatto di caffè. All’interno dei kissaten è possibile trovare due tipologie di preparazione del caffè filtro:
- Drip coffee: il caffè macinato viene posto all’interno di un filtro di carta, stoffa o tela, posizionato sulla caffettiera. Successivamente l’acqua bollente viene versata sul caffè lentamente attraverso dei soffioni. Gocciolando attraverso il filtro, il caffè sprigiona tutto il suo aroma.
- Pour over: la preparazione è praticamente identica alla precedente, ma in questo caso l’acqua bollente viene versata sul caffè macinato direttamente per mezzo di una teiera.
Nonostante questo sia uno dei metodi più diffusi, in realtà c’è una tipologia di caffè ancora più in voga tra i giapponesi: il caffè in lattina.
Diventato celebre negli anni ’60, oggi è conosciuto e amato in tutto il mondo. Ne esistono di vari tipi: zuccherato, senza zucchero, con ghiaccio, caffellatte, macchiato e molti altri, tutti disponibili sia nella versione calda che in quella fredda.
Ultimo nella classifica dei caffè più consumati in Giappone, il caffè solubile. Mentre in Italia molti pensano che il caffè solubile faccia male all’organismo, in Giappone questo è un vero e proprio culto.
Se ti è piaciuto questo viaggio alla scoperta del legame tra caffè e Giappone, scopri tante altre curiosità su come si beve il caffè nel mondo.